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SANTUARIO DI NOSTRA SIGNORA DI REGGIO
Località: Reggio
Festività : prima domenica di Agosto

La storia del Santuario di N.S. di Reggio si perde nel silenzio dei tempi. Forse molti segreti se li è divorati il fuoco nel lontano 1814, quando una famiglia di Vernala, trovò in un podere qui vicino, quella famosa pentola di terracotta con dei manoscritti consunti dagli anni e per timore di avere dei fastidi, bruciò i "minutari e le carte tutte in essa contenute". L'antica chiesa risale probabilmente all'XI secolo, ma gli scavi fatti in diversi punti attestano l'esistenza di un primo gruppo di case già a partire dal sec. V d.C.. Verso il mille, il primitivo nucleo di abitanti si scisse in tre parti. Alcuni si trasferirono a Pignone nella prossimità dell'antico mulino, altri si spostarono verso il mare stabilendosi nel borgo di Vulnetia, altri ancora rimasero nei dintorni del Santuario. Lo schema e gli elementi strutturali dell'edifìcio, che fu costruito sopra una cripta preesistente, adesso inagibile, fanno pensare che possa essere annoverato fra le opere dei lapicidi (scalpellini) della zona. La pianta della Chiesa a schema basilicale con tre navate, fu trasformata in epoca successiva in croce latina. L'interno, nel quale non rimangono visibili che pochi elementi originali, quali i capitelli e le basi delle colonne, in periodo piuttosto recente (1850) fu completamente degradato con pitture e sovrastrutture tanto da impedire la lettura del dato architettonico. L'esterno, fortunatamente più intatto, realizzato in pietra locale squadrata, è totalmente privo di decorazioni. L'effige mariana, portata qui probabilmente all'epoca delle crociate, rappresenta la Vergine con il Bambino che tiene in mano il simbolico rotolo della Sacra Scrittura. La leggenda la attribuisce a San Luca, l'evangelista di Maria. Nella navata di destra, è visibile la finestra, un incavo nel muro, testimone di numerosi miracoli, riconosciuti tali dall'autorità ecclesiastica. Altri miracoli avvennero per contatto con l'olio della lampada che ardeva davanti alla Madonna. Nel 1973 p.Giovanni Bozzo, parroco prò tempore, ristruttura gli ambienti della canonica, sul cui architrave si legge la data del 1769 e nel 1975 ricava una cripta. La sua presenza da anche un impulso definitivo alla spiritualità del Santuario, ora curata dalla Fraternità di Maria Immacolata Madre, comunità monastica da lui fondata nel 1991.

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